window.dataLayer = window.dataLayer || []; function gtag(){dataLayer.push(arguments);} gtag('js', new Date()); gtag('config', 'G-3L5BEB4CNM'); Allarme Coronavirus in Italia - Blocco dei Campionati

Allarme Coronavirus in Italia – Blocco dei Campionati

Allarme Coronavirus in Italia – Blocco dei Campionati

Il Coronavirus Covid-19

Si chiama Covid-19 ed è meglio noto come “coronavirus”, il nome con cui sta terrorizzando l’opinione pubblica. Nonostante il basso tasso di mortalità (oltre il 97% degli infetti guarisce completamente dalla malattia), la velocità di contagio e l’alto rischio per anziani e persone con malattie pregresse, spingono governi e federazioni sportive a correre ai ripari.

Nel mondo dello sport, il numero di eventi cancellati a causa dell’epidemia appare in costante aumento e non solo in Cina, dove si è sviluppato il primo focolaio dell’epidemia. Tutto è cominciato con l’annullamento del GP di F1 di Shangai e dei mondiali indoor di atletica leggera a Nanchino. Poi, l’intensità del contagio ha messo a forte rischio praticamente ogni evento sportivo in asia, inclusi i Giochi Olimpici di Tokyo in programma per la prossima estate.

Con l’Italia terza per numero di contagi, anche lo sport nostrano alza il livello di guardia. Dopo una settimana segnata da sospensioni e annullamenti, incluso il blocco della serie A nelle regioni a rischio, ecco la situazione per gli eventi sportivi in programma nei prossimi giorni. Dalla provincia di Hubei, dove l’epidemia è inizialmente scoppiata, il coronavirus si è diffuso rapidamente in tutto il mondo. Mentre si tenta di ricostruire la dinamica con cui il virus sia arrivato nei focolai di Lombardia e Veneto, il numero dei contagi in Italia è salito a 374.

La Situazione in Italia

Nei giorni scorsi, gli annullamenti sul territorio nazionale hanno interessato eventi di natura culturale, ludica, religiosa e sportiva. Da quanto appreso oggi, comunque, le misure più forti di prevenzione non dovrebbero essere estese oltre le sei regioni interessate e senza nessuna limitazione alla circolazione delle persone ad eccezione di alcuni comuni in Lombardia e in Veneto, già in quarantena. Per quanto riguarda il calcio, il Presidente del Consiglio ha autorizzato ufficialmente lo svolgimento di partite a porte chiuse anche nelle regioni a rischio, e la misura resterà in vigore almeno fino a domenica primo marzo.

Ripercussioni nello Sport

Dopo il rinvio a data da destinarsi di 4 partite della scorsa giornata di serie A, dunque, si tornerà a scendere regolarmente in campo, ma in alcuni casi senza spettatori. Giovedì sera, l’Inter affronterà a porte chiuse il Ludogorets per il ritorno degli ottavi di finale di Europa League, così come faranno tutte le squadre impegnate in partite casalinghe nelle zone a rischio.

Con una minore pressione rispetto alle enormi sponsorizzazioni in ballo nella massima serie, le serie inferiori hanno rinviato moltissime gare. Si contano oltre 95 match rinviati nello scorso weekend solo in Lombardia e le leghe sembrano voler mantenere altissimo il livello di guardia almeno per quanto riguarda il prossimo turno.

Ulteriori rinvii potrebbero dunque scuotere il campionato cadetto dopo la sospensione di Ascoli-Cremonese, valida per il 25° turno, quando gli 80 supporter lombardi al seguito dei grigiorossi sono stati respinti e rispediti a Cremona. Dall’Eccellenza al calcio giovanile, il numero complessivo degli eventi calcistici potenzialmente a rischio nel prossimo weekend supera quota 150.

Non solo il calcio in tilt. La Federugby ha deciso di sospendere l’attività, rinviando le partite in programma tra il 28 febbraio e il 1° marzo. Anche la pallavolo si fermerà indistintamente fino al primo marzo.

La Federbasket ha ridotto drasticamente il numero di partite in calendario per lo scorso weekend e sospeso tutte le attività nei comuni in zona rossa. Dunque, dai campi di calcio e rugby ai palazzetti di basket e volley, dalle piscine alle gare di atletica sono centinaia le manifestazioni sportive rinviate, sospese o annullate a causa dell’emergenza coronavirus.

“È ovvio che i luoghi di aggregazione sportiva sono tra i posti in cui le difficoltà possono presentarsi maggiormente”, ha ammesso il ministro Vincenzo Spadafora, avvertendo dunque dei rischi possibili che lo sport, anche quello di alto livello, poteva subire. Le singole federazioni e il CONI restano tutte in stato di massima allerta.

Nello sport moderno, con calendari fittissimi e investimenti enormi, gestire l’emergenza Coronavirus da un punto di vista organizzativo, senza minare la regolarità dei campionati, resta un grandissimo problema. Agli addetti ai lavori e agli appassionati non resta che continuare a dedicarsi allo sport con rinnovata energia, in attesa di indicazioni. Come disse qualcuno, del resto, il gioco è una cosa serissima.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *